Giurisprudenza in materia di usura e tasso di mora: collegamenti col mondo della mediazione e del sovraindebitamento

Quanti di noi, quotidianamente, visitano il noto sito dell’Avvocato Andreani? Sicuramente la maggior parte e, molti di noi, visitano il sito, in particolare, per avere un primo approccio relativamente al calcolo degli interessi di mora e con le problematiche relative all’anatocismo, prima di procedere ad una ctp o una ctu.

Partendo dalla sentenza della Suprema Corte 17447.19, che asserisce la valenza del tasso di mora ai fini della usurarietà, chiamando a riferimento ulteriori pronunce di legittimità, l’articolo che riportiamo rileva le caratteristiche comuni ad alcune sentenze della Cassazione e gli elementi divergenti, sia nella dinamica della usurarietà, intesa quale momento perfezionativo del reato di cui all’art. 644 c.p.p. , sia in relazione alle conseguenze civilistiche ad essa riconducibili.

Tali elementi presenti all’interno dell’articolo indicano una stretta connessione tra tali problematiche e la mediazione civile, poiché in caso di controversie in materia bancaria è necessario esperire prioritariamente in tentativo di mediazione obbligatoria. Molti operatori di settore tendono a sottolineare il fallimento della mediazione civile in questo settore, altri , invece, evidenziano come il tentativo potrebbe essere risolutivo grazie all’utilizzo della consulenza tecnica in mediazione e della proposta in mediazione.

Inoltre, gli elementi oggetto della trattazione dell’articolo richiamano una stretta connessione tra le problematiche relative all’usura, specie alle conseguenze in sede civile e la legge 108.96 e le procedure di sovraindebitamento. Nella specie, infatti, individuare il momento della consumazione del reato è elemento imprescindibile per quantificare i danni per le vittime dei reati di usura e quantificare sia i risarcimenti in sede civile, che gli importi erogabili dal Fondo di solidarietà in favore delle vittime di usura.

Per quel che concerne le procedure di sovraindebitamento, invece, il rapporto tra valutazione delle conseguenze civilistiche dell’usura diventa determinante nella gestione delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, specie nell’accordo con i creditori e nel piano del consumatore, poiché le somme richieste da banche e finanziarie potrebbero essere oggetto di una rivisitazione e di un ricalcolo, alla luce di conteggi e valutazioni.

In questo caso, non occorrerebbe un giudizio di merito autonomo, ma la giusta quantificazione in del danno potrebbe generare una riduzione delle somme dovute in favore dei creditori, da parte del debitore, all’interno della procedura di sovraindebitamento, cosi come anche all’interno delle cosiddette procedure di insolvenza, secondo il nuovo codice della crisi.

Ringraziamo il sito Andreani e l’avv. Sergio Amicarelli, nostro mediatore civile, gestore della crisi da sovraindebitamento della rete SOS SOVRAINDEBITAMENTO DI LPN ONLUS, nostro formatore in materia di diritto bancario per averci concesso la pubblicazione di questo articolo.

Grazie a questo contributo si delinea, quindi, la nascita di un settore trasversale della Legal Professional Network, ossia della consulenza in materia bancaria di per se trasversale alla mediazione civile, al sovraindebitamento e alla tutela delle vittime di usura.

Non una semplice consulenza finalizzata all’instaurazione di un giudizio, bensì una analisi delle posizioni bancarie finalizzata alla risoluzione dei problemi tra consumatori e banche e tra imprenditori e banche.

Link all’articolo : https://news.avvocatoandreani.it/articoli/usura-tasso-mora-punto-della-giurisprudenza-105328.html

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