TUTELA FINANZIARIA PER IMPRESE E CONSUMATORI DALL’UNIONE EUROPEA…

Tutela finanziaria su tassoEuribor e tasso eonia

 

Tassi Euribor ed eonia… ne abbiamo sentito parlare per molto tempo, specie in relazione ai contratti di mutuo e ad una mitica decisione della Commissione europea avente ad oggetto una condanna per le banche che avevano fatto cartello nell’applicazione del tasso euribor ai contratti di mutuo, negli anni 2005/2008.

 

La situazione dell’epoca aveva generato non poche perplessità e preoccupazione nei mercati finanziari, per una regolamentazione non sempre adeguata dei tassi di interesse e delle regole finanziarie e dei cosiddetti benmarcks economici e finanziari.

 

A tale scopo è intervenuta la Commissione Europea col regolamento 2011.2016, che ha modificato la regolamentazione dei benkmarks, comprendendo una transizione dal tasso euribor ed eonia, ad altre tipologie di tassi e condizioni. Essi sono destinati ad essere sostituiti poiché non soddisfano, infatti, i requisiti del regolamento dell’Unione Europea sugli indici di riferimento, e tale trasformazione avverrà al massimo entro il 2020, per entrambi i tassi.

 

Quali saranno le conseguenze per chi comprerà a casa?

E per chi ha comprato casa?

Se l’Euribor non fosse più disponibile potrebbe essere necessario contrarre dei mutui con altre tassi di riferimento oppure se le banche non saranno in grado di offrire questi prodotti nelle tempistiche adeguate, i mutui saranno convertiti a tasso fisso.

 

Quali saranno le ricadute sui consumatori?

 

Alcuni costi potrebbero ricadere sui clienti delle banche attraverso delle modifiche nel livello di prezzo delle nuove transazioni. Le conseguenze più immediate se l’euribor non fosse più disponibile potrebbero includere il pagamento di un interesse diverso e più elevato per i prestiti, il passaggio dei prestiti dal tasso variabile al tasso fisso.

 

Ovviamente, il venir meno dei requisiti di legge per i tassi euribor ed eonia, comporterà che la migrazione da un tasso ad un altro dovrà essere tutelata da una serie di normative nazionali di adeguamento al regolamento dell’unione europea 2011.2016, in pratica, non dovranno esserci aggravi per gli utenti finali.

 

Scopo del regolamento è assicurare l’integrità e la sicurezza dei mercati e di fornire regole più adeguate per assicurare la tutela dei consumatori e delle imprese.

 

Con il termine benchmark si indica un parametro di riferimento per confrontare le performance di portafoglio rispetto all’andamento del mercato.

L’obiettivo del benchmark è quello di offrire uno strumento utile per valutare il rischio tipico del mercato in cui il portafoglio investe e supportare l’investitore nella valutazione dei risultati ottenuti dalla gestione di un certo portafoglio titoli.

 

Ogni benchmark dovrebbe essere caratterizzato da quattro elementi fondamentali:

  • Trasparenza: gli indici devono essere calcolati con regole replicabili dall’investitore., permettendo di anticipare i periodici cambiamenti della composizione degli indici stessi;
  • Rappresentatività: gli indici devono essere rappresentativi delle politiche di gestione del portafoglio;
  • Replicabilità: gli indici dovrebbero essere completamente replicabili con attività acquistabili direttamente sul mercato;
  • Hedgeability: è preferibile che gli indici siano anche sottostanti di contratti derivati così da permettere una copertura tempestiva dei portafogli e l’abbassamento dei costi di transazione.

 

 

L’uso più comune del benchmark è la valutazione della gestione di un fondo.

 

Il Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, infatti, stabilisce per i gestori l’obbligo di indicare un benchmark per ogni fondo. La rendicontazione con l’andamento del fondo rispetto al benchmark deve essere mostrata al sottoscrittore periodicamente e almeno su base semestrale.

 

In questo senso il benchmark diviene il punto di partenza per la valutazione del rischio ed il rendimento dei fondi da parte di ogni acquirente.

 

Immaginiamo che un risparmiatore decida di investire i suoi soldi in un fondo azionario estero o domestico: come scegliere tra le numerose opportunità offerte dal mercato?

 

La risposta naturalmente è con il benchmark, che fornisce informazioni importanti sulla natura del fondo, indicandone rischio e rendimento aiutando a chiarire la linea di gestione e i risultati ottenuti da quest’ultima.

 

La performance dei fondi infatti viene confrontata con quella del benchmark, cioè dell’indice del mercato di riferimento e può avere un impatto sui mutui per l’acquisto degli immobili.

Nel caso in cui, vi fossero problematiche nel passaggio dall’euribor ai nuovi tassi, indubbiamente gli strumenti della mediazione e dell’arbitrato, nonché della composizione della crisi da sovraindebitamento, potranno essere utili per comporre e prevenire le crisi con gli istituti bancari, allo scopo di addivenire a soluzioni condivise per questa tipologia di problemi.
E la Legal Professional Network….. con i suoi professionisti, c’è.
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